Nel corso degli anni, Consulenza Radiofonica ha affrontato il tema dello speaker radiofonico da diverse angolazioni. Quest’oggi, cercheremo di mettere assieme tutti i materiali creati finora per rispondere alle domande più importanti legate a questa professione e snocciolando suggerimenti per chi ha deciso di intraprendere questa strada.
Che cos’è uno speaker radiofonico?
Partiamo dalle basi. Lo speaker radiofonico è una voce dell’emittente. Si tratta del ‘volto’ dell’azienda, e come tale deve essere espressione perfetta della sua linea editoriale. Sostanzialmente, lo speaker radiofonico deve incarnare tutte le componenti della propria azienda: dai jingle per passare alle sigle, dalle rubriche per arrivare alla musica.
Cosa fa uno speaker radiofonico?
Dire semplicemente che lo speaker radiofonico sta davanti al microfono è riduttivo. Il suo lavoro è abbastanza complesso, e richiedere grandi doti caratteriali e umane. In primis, uno speaker crea comunità: non si limita solo a parlare per il gusto di farlo, ma deve saper inviare un messaggio a qualcuno, e dunque deve essere in grado di richiamare a sé un pubblico che lo identifichi.
Inoltre, lo speaker radiofonico dà le notizie, e in certi casi le commenta per aprire dibattiti, discussione e punti di domanda che coinvolgano sempre più chi lo ascolta. E, a tal proposito, conduce interviste, realizza collegamenti esterni, cerca i fatti più succosi da raccontare in diretta.
Tuttavia, l’impegno di uno speaker radiofonico non si ferma solo all’on air. Di fatto, anche fuori dall’azienda, uno speaker radiofonico deve restare sempre aggiornato su ciò che accade nel mondo, e sugli argomenti principali di cui la radio d’appartenenza si occupa.
Come si diventa speaker radiofonico?
Chiariamo subito un punto: non esiste una strada univoca per diventare speaker radiofonico, e non c’è una definizione generale che possa darci una risposta. Innanzitutto, dipende da cosa si intende per “diventare uno speaker radiofonico”: vuoi arrivare in un grande network? Vuoi crearti una community in una radio locale? Vuoi essere voce ed espressione di una web radio? Diventare conduttore si può fare su diversi livelli.
Riguardo ai percorsi, il discorso è molto simile. C’è chi, ad esempio, lo è diventato dopo esperienze nei villaggi turistici, chi è capitato per caso a dei concorsi radiofonici, chi invece è partito da una piccola web radio scalando la vetta. Insomma, è importante tenere a mente che ognuno ha il suo percorso: puoi ispirarti agli altri, ma mai copiare ciò che hanno fatto.
Ciò che puoi fare, intanto, è affinare le tue capacità. Esistono diversi strumenti e consigli che ogni speaker radiofonico deve conoscere, sapere e usare. Vediamo quali.
Lo speaker radiofonico deve fare pratica: scegli una web radio o una radio FM di piccole dimensioni
Nessun libro o manuale può insegnarti come diventare uno speaker radiofonico. Sono sicuramente ottimi per avere un’infarinatura generale, ma questo lavoro si realizza facendolo. Cioè, bisogna mettersi in gioco davanti a un microfono. Per questo motivo, uno dei primi passi da compiere è andare a bussare alle porte di una web radio o di una radio FM di piccole dimensioni della propria città, e chiedere se stanno cercando nuove voci per le proprie frequenze.
Affronta il panico da microfono
Se è la tua prima volta di fronte a un microfono, sappi che avere paura è normale. Anche ai più grandi quel brivido da palcoscenico è ancora oggi vivo e vegeto. È una sensazione che difficilmente svanisce, ma è possibile canalizzarla in un’energia positiva. Come? Seguendo ben 5 fasi:
- Credi nelle tue capacità, coltivale e affinale;
- Ammetti di essere impaurito dal microfono;
- Studia sempre l’argomento di cui stai per parlare in onda;
- Per fare pratica, scriviti su un foglio ciò che vorresti dire in radio, imparalo a memoria e ripetilo n modo non artificioso;
- Respira!
Allenati nella dizione
Uno speaker radiofonico deve essere in grado di parlare in modo chiaro e senza mangiarsi le parole. In poche parole, deve fare pratica di dizione. Tieni a mente una cosa: si tratta di una pratica necessaria, ma non fondamentale. Molte voci sono diventate famose grazie ai loro dialetti. Si tratta di un argomento che inficia molto sul target del proprio programma radiofonico, sulla localizzazione dell’azienda e via discorrendo. Perciò, fin da subito, allena la dizione per avere la capacità di usare le parole in modo chiaro e comprensibile, anche se stai parlando in dialetto.
Uno speaker radiofonico deve saper preparare un talk
Con il termine “talk” intendiamo l’intervento che uno speaker in radio. Un talk può avere definizioni diverse in base all’obiettivo che deve raggiunge. Tipicamente, però, è indicato come l’attività in onda di un conduttore (che può essere in diretta o in differita).
Perciò, lo speaker radiofonico deve essere in grado di creare un talk in base alle linee guida della propria emittente. Ma da dove iniziare?
- In prima istanza, bisogna cercare la notizia più idonea che si vuole raccontare durante la puntata;
- Indicare su un foglio i punti salienti che si vogliono affrontare;
- Realizzare un discorso a seconda del proprio obiettivo;
- Leggerlo ad alta voce;
- Registrarsi e ascoltare il risultato.
Sai condurre un’intervista?
Uno degli strumenti più interessanti del mezzo radiofonico è sicuramente l’intervista, cioè dare voce a ospiti esterni la propria emittente. In questo caso, la preparazione è diversa, e richiede maggiore attenzione, in quanto bisogna far sì che l’ospite diventi a sua volta espressione della radio che lo accoglie.
Partiamo da un principio vecchio come il cucco: l’intervista deve avere il tono di una chiacchierata da bar. Cosa significa?
- Fai sentire l’ospite a suo agio;
- Coinvolgilo nel tuo programma fin da subito, non escluderlo;
- Chiedi sempre l’opinione di chi stai intervistando;
- Reggi il polso della situazione, ma senza essere dispotico.
Prima di tutto ciò, è fondamentale saper preparare un’intervista. Da dove partiamo?
- Scegli e contatta l’ospite che vorresti facesse parte della tua trasmissione;
- Documentati su di lui: cerca di capire cos’ha fatto e quali sono gli elementi che potrebbero essere interessanti per la diretta;
- Tieni sempre a portata di mano il materiale che hai raccolto su di lui, così da consultarlo in ogni momento;
- Segnati le domande su un taccuino;
- Impara a capire quando è giusto interrompere l’ospite senza ferire i suoi sentimenti o accavallarti sulla sua voce;
- Concentrati sull’argomento in essere e non creare digressioni inutili.
Lo speaker radiofonico deve consolidare i propri ascoltatori
Uno speaker radiofonico vive se il suo seguito è dinamico, costante e vivo. Per questo motivo, la voce della radio deve essere in grado di stimolare continuamente i propri ascoltatori, così da consolidare la propria cricca. Ma come fare?
Prima di tutto, bisogna evitare di proporre contenuti già andati in onda durante altre fasce della programmazione. Inoltre, un aspetto nevralgico di questo lavoro è giocare con il proprio pubblico. Prova, ad esempio, ha realizzare dei veri e propri premi per gli ascoltatori. Omaggiandoli, vedrai che sarai ricompensato anche tu.
https://www.instagram.com/tv/Bz-FEgKlx8A/
Tu sei il PR della tua radio
Il ruolo dello speaker radiofonico nella creazione di un pubblico si lega molto a un altro concetto: tu sei il PR della tua azienda. A tal fine, è importante che il conduttore sia capillare con il proprio messaggio. Ad esempio, puoi realizzare una comunità grazie ai tuoi social network oppure realizzare interviste radiofoniche a professionisti di vari settori lavorativi con cui entrare in contatto.
https://www.instagram.com/tv/CAW5Z92qF-2/
Riascoltati, sempre
L’air-check è una pratica necessaria e basilare per migliorare le proprie qualità di speaker radiofonico. Quali sono i benefici del riascolto?
- Aiuta a migliorare la propria dizione e la propria respirazione;
- Migliora l’utilizzo degli intro e degli outro delle canzoni;
- Evidenzia come può semplificare il tuo discorso.
Questo concetto vale anche per un’altra situazione: ascolta sempre le radio. Perché?
- Ti aggiorni su cosa viene creato dai competitor;
- Capisci come parla la radio;
- Conosci la concorrenza;
- Puoi prendere spunto per realizzare qualche tecnica originale;
- Studi i nomi del momento.
Non creare tu le playlist musicali
È molto importante che lo speaker radiofonico non abbia troppa capacità decisionale sulla musica che viene messa in onda. La radio è un’azienda, e in quanto tale ha degli ingranaggi che, assieme, funzionano in armonia. Se c’è qualcuno che travalica le proprie competenze, si rischia il sovraccarico. Esistono delle figure predisposte per la scelta della musica da irradiare sulle frequenze, e non è il conduttore.
https://www.instagram.com/tv/B2gPXCfFslX/
I social network al servizio degli speaker radiofonici
L’uso dei social network da parte degli speaker è un argomento ormai noto. Tuttavia, è interessante apprendere un certo punto di vista: non tutte le piattaforme possono fare al caso nostro. Perché? Semplice, ogni social ha un proprio pubblico di riferimento, un consumo diversificato e persone che, magari, non sono presenti negli altri spazi. Dunque, è necessario tenere bene a mente queste particolarità per capire su quale piattaforma riversare la propria immagine.
Oltretutto, il conduttore radiofonico rappresenta il comunicatore per eccellenza: non può sbagliare con le parole, sia in onda sia fuori onda. Bisogna essere sempre in grado di sapersi misurare, anche quando si pubblica qualcosa online.
Come creare una demo radiofonica?
Arrivati a questo punto, si presuppone che tu abbia guadagnato una certa esperienza. Quindi, è arrivato il momento di creare il tuo biglietto da visita da accompagnare al curriculum vitae: la demo radiofonica. Si tratta di uno strumento molto utile per presentarsi alle aziende radiofoniche.
Perché è un oggetto da non sottovalutare? Oltre al tuo CV e alla tua lettera di presentazione, nella candidatura a una radio non può mancare l’elemento fondamentale che interessa veramente a chi riceve la tua candidatura: la tua voce.
Ma come possiamo strutturare una demo radiofonica? Comunemente, possiamo seguire questi 4 passi:
- Talk inizio (intervento di apertura, nella quale non devono mancare il titolo del programma, il nome della radio, il tuo nome, i contatti e l’argomento della puntata, con durata massima di 30/40 secondi);
- Music utility (intervento nel quale parli sopra l’outro di una canzone e l’intro di quella successiva, snocciolando in massimo 15/20 secondi una breve curiosità);
- Teaser (l’intervento prima della pubblicità, nel quale in massimo 5 secondi presenti l’argomento successivo);
- Talk argomento (intervento nel quale parli esclusivamente della notizia che hai scelto prima di registrare, in massimo un minuto).
Per far sì però che sia una demo diversa dagli altri, bisogna seguire 5 punti chiave:
- Essere originale;
- Decidere a chi inviare la vostra demo;
- Non realizzare una demo troppo lunga;
- Migliorare la propria sintesi;
- Fare attenzione alla qualità audio.
Talent scout: il collegamento tra giovani speaker e radio
Sempre più spesso, svariate testimonianze raccontano delle difficoltà dei giovani speaker di presentare una propria candidatura o anche solo essere provinati dai direttori artistici di un’azienda. Si tratta di un problema reale e concreto, al quale noi di Consulenza Radiofonica abbiamo cercato una soluzione proponendo la figura del talent scout.
Proprio come nelle dinamiche calcistiche, il talent scout avrebbe la mansione di ascoltare ciò che passa nelle web radio e carpire se vi sono elementi che possono essere coltivati all’interno della propria azienda. Non solo, potrebbe anche essere la figura di riferimento per la raccolta di curriculum vitae e demo, così da aiutare le risorse umane a selezionare i lavoratori che più si avvicinano alla mission dell’emittente.
Quanto guadagna uno speaker radiofonico?
È la domanda delle domande, e si incrocia molto con aspetti riguardanti la precarietà del mondo lavorativo/artistico. A oggi, non esiste un tariffario noto e condiviso, molto dipende dalla portata del nome di riferimento, dalle proprie capacità artistiche e dal proprio spirito di sacrificio. Che alle volte (e purtroppo) può identificarsi con la mancanza di retribuzione, almeno all’interno delle web radio, che molto spesso sono “circoli” dove viene data voce a chiunque, così da permettere a un aspirante speaker radiofonico di fare pratica.
Questo discorso lo abbiamo analizzato recentemente anche con Dino Brown, che ha vissuto sulla propria pelle la situazione in cui, pur di provare a diventare uno speaker, si è disposti a tutto.
https://www.facebook.com/consulenzaradiofonica/videos/2855892507800798/UzpfSTE0ODMxNjI1NTQ6MTAyMjA2MTM5MDA1NjU3OTU/
Qual è il futuro per i giovani speaker radiofonici?
Al momento, la questione è abbastanza ingarbugliata e intricata. Troppo spesso, ad esempio, le radio scelgono surrogati di altri mass media pur di avere fin da subito una community alla quale parlare, dimenticando però che creare un pubblico radiofonico cementificato non significa traslarlo da un altro luogo.
Oltretutto, come ci disse tempo fa anche Marco Baldini, troppo spesso la radio è giudicata come un mezzo minore nel panorama artistico, e dunque diventa il garage per chi non è riuscito a sfondare in altri settori, come il cinema o la televisione.
A tal proposito, in una lettera aperta scritta alla fine del 2019, un giovane speaker evidenziava la necessità di riqualificare l’assetto odierno di questa professione, assicurando le giuste tutele e l’accessibilità ai più giovani, senza discriminazioni di vario tipo.
Articolo a cura di Angelo Andrea Vegliante
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