Salve, mi chiamo Angelo Andrea Vegliante e sono un giovane speaker radiofonico e giornalista che si avvia al Nuovo Anno. Il 2019 è stato ricco di emozioni e avvicendamenti per la Radio. Dolce o brutto che sia, è stato un periodo nel quale il ‘fare radio’ ha subito alcune trasformazioni, alle volte positive, altre decisamente negative. Ma forse, tra le varie squisitezze, ho potuto riscontrare un certo fervore nell’ambiente: c’è un maggiore confronto tra gli addetti ai lavori, e questo può essere solo che un bene. Se si alimenta un dibattito, si è in grado di migliorare il medium. Tuttavia, ci sono ancora diverse frizioni, soprattutto nei confronti della categoria alla quale appartengo: i giovani. E questo, un po’, mi dà dispiacere.
Come sarà il Nuovo Anno della Radio?
Difficile a dirsi, ancor più complicato essere ottimisti. Nonostante sia la prima cosa che ti venga insegnata, possiamo concordare sul fatto che la Radio non è un’azienda come tutte le altre. Partendo proprio dalle questioni più basilari: ad esempio, non vedremo mai un grande network pubblicizzare un cartello con su scritto “Cercasi speaker radiofonico per Morning Show“. Un dato che, a mio avviso, è limitante sia per i giovani speaker, che vogliono arrivare a certi livelli, e sia per il personale radiofonico, che non riuscirà a conoscere direttamente il vivaio del proprio Paese.
La conseguenza, come già in passato avevamo accennato, è di ottenere un contesto privo di personalità fresche dal tono spigliato e carismatico. Ma, anzi, vivere in una radiofonia predominata prima dalle leggi dei social network e dei talent show, invece che puramente da quelle di settore. Insomma, la radio è sempre stata indicata come “la sorella minore“, una definizione che, personalmente, mi sta stretta, visto il linguaggio unico. Tuttavia, nel 2019, abbiamo appurato una nuova metamorfosi della Radio in semplice costola di qualcos’altro: se prima era la televisione, oggi sono i social.
Per questo motivo, una volta, ipotizzai la realizzazione di una figura ad hoc che si prendesse cura della cantera. Anche perché, come ci ha accennato una volta Dino Brown, la preoccupazione più grande da affrontare nel Nuovo Anno è un parco di voci scelte che, ancora oggi, non riesce a scalzare i vari Linus, Fiorello, Marco Mazzoli e via discorrendo.
Podcast e web radio: investiamo sulla cultura della voce
In parte, questo scenario è stato causato dalla saturazione del mercato delle emittenti online. Aprire una Web Radio è un costo non così proibitivo. Il problema, semmai, è riuscite a portare avanti un progetto di questo tipo. Innanzitutto, perché la legge italiana non la riconosce come vera e propria radio. Ma soprattutto perché la cultura italiana continua a non comprendere il potenziale del mezzo.
Tant’è che il Nuovo Anno potrebbe essere più la consacrazione dei Podcast rispetto che delle Web Radio. E con ampio ritardo rispetto agli Stati Uniti d’America. Non fraintendetemi, io amo entrambi i mondi, e vorrei che l’investimento in entrambi fosse concreto. Tuttavia, per il mercato italiano, Podcast e Web radio sono la stessa cosa: non si riesce a insegnare la distinzione. Per superare l’incertezza di fondo, quindi, bisogna educare alla cultura della voce, a far comprendere a tutti – anche agli addetti ai lavori – che oltre a essere un divertimento, la voce al microfono è un lavoro.
Radio, nel Nuovo Anno interiorizza un concetto
Ormai il 2020 è nel vivo, il Nuovo Anno taglia i nastri di partenza per nuove avventure e opinioni radiofoniche. Tuttavia, a quest’universo fatto di osmosi tra creatività e razionalità, lascio un solo messaggio: sappiate mettervi in gioco. Tutti. A partire dallo speaker più sconosciuto, arrivando all’editore più noto nel panorama nazionale. Guardate i vostri progetti, i vostri sogni e le vostre ambizioni e chiedetevi se possiate essere fautori di una nuova rivoluzione. Quest’anno la Radio ha subito enormi scossoni, e il più delle volte (purtroppo) è stata dipinta come un mezzo non interessante e non confacente al mercato attuale. Probabilmente è così, forse no, ma per scoprirlo si può solamente riqualificare il proprio mondo, passo dopo passo, mettendo in discussione i propri dettami. Le tradizioni sono importanti, ma se restiamo ancorati al passato non saremo in grado di anticipare il futuro.
Felice Nuovo Anno.
Articolo a cura di Angelo Andrea Vegliante
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