Ascoltare la radio è un lavoro. Veramente, eh. Non solo perché porta via del tempo, ma in quanto è utile a conoscere il contesto nel quale vogliamo approdare. Di fatto, resta tutto circoscritto attorno un concetto: se vuoi lavorare in radio, devi conoscerla. Tuttavia, non basta ascoltare qualche volta e sporadicamente le varie emittenti, ma è un’azione da rendere abitudine. Ascoltare la radio deve diventare una quotidianità.
Serve veramente ascoltare la radio?
E, fin qui, qualsiasi persona potrebbe replicare affermando che quanto si sta dicendo non è sufficiente. In fondo, non è solo ascoltando che si trova lavoro in queste tipologie di aziende. Vero, ma sicuramente ti permette di comprendere ciò di cui stai parlando. Che è sempre meglio di mettersi a chiacchierare di radio e non sapere neanche quali sono i migliori programmi di punta del momento, per dire. Per questo motivo, abbiamo stilato 5 motivi nevralgici sull’ascoltare la radio che ogni giovane speaker dovrebbe tenere a mente.
1. Tenersi aggiornato su cosa va in onda
Una ragione quasi esplicata nei paragrafi precedenti. Ascoltare la radio ti permette di avere un quadro generale ed esaustivo su cosa va in onda in questo momento. Non si tratta solo di conoscere nomi e programmi, bensì di capire come la radio si rivolge a un ascoltatore. Perciò, studiare nel passivo il target, le strategie di un clock, i tempi in cui una notizia viene raccontata e via discorrendo.
2. Capire come parla la radio
Dal punto 1 al punto 2 è un attimo. Anche perché tra le strategie di un format, senza ombra di dubbio, il linguaggio è il perno centrale che collega speaker e ascoltatore. Ogni programma e personalità facente parte di un’emittente ha un modo di parlare unico, difficilmente si trovano copie identiche. Ascoltare la radio, dunque, permette di capire quali sono i linguaggi vigenti che oggi come oggi vengono utilizzati per attirare l’attenzione.
3. Conoscere la concorrenza
Di conseguenza, ascoltare le tante trasmissioni e le tante voci permette di conoscere a fondo i tuoi concorrenti. Cioè, sapere a mena dito il modo i cui i tuoi ‘avversari’ radiofonici creano comunità con un microfono. In questo modo, potrai capire se il tuo modo di fare radio è singolare e originale oppure ti stai troppo assimilando alla massa già esistente.

4. Imparare qualche tecnica da far propria in modo originale
Ovviamente, sentire cosa va in onda non serve solo per conoscere, ma anche per apprendere e creare. Le idee sono infinite, ma bisogna stare attenti a non utilizzare espedienti o creature che già imperversano in altre emittenti. Perciò è importantissimo conoscere le varie idee di successo delle altre aziende, in modo tale da sapere se stai per replicare un contenuto già esistente oppure se la tua idea sarà originale al 100%. In alternativa, puoi prendere spunto da quello che hai ascoltato per creare qualcosa di totalmente nuovo.
5. Conoscere i nomi del momento
Un motivo che chiude il cerchio del nostro viaggio di oggi. Sapere cosa va in onda è legato indissolubilmente alla possibilità di sapere quali nomi vanno in onda nell’etere italiano. In questo modo, anche per questioni puramente di cultura generale, approccerai allo studio della radiofonia in modo aggiornato e completo, senza tralasciare nessun dettaglio.
Articolo a cura di Angelo Andrea Vegliante
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