Cosa significa che un’intervista radiofonica è una chiacchierata da bar? Per dare credito a questa affermazione, mi metto in gioco, partendo da un fatto personale. Più nel dettaglio, dalla mia formazione. Anni fa, durante un corso in un’accademia radiotelevisiva, mi venne fatto notare che il mantra più adatto per portare a casa delle buone interviste è uno: l’intervista è una chiacchierata da bar. Ma non come quelle a cui siamo soliti pensare, dove la gente urla, si lancia i giornali e si beve i caffè alla velocità della luce. No, la locuzione intende altro.
L’intervista come chiacchierata da bar
Dire che l’intervista deve essere come una chiacchierata da bar ha un’intenzione puramente colloquiale. Cioè, devi fare in modo di creare un’atmosfera il più possibile ‘popolare’, accogliente e adatta a tutti, sia all’ospite che all’ascoltatore. Come? Vediamo qualche suggerimento.
Fai sentire il tuo ospite a suo agio
Spesso ce lo dimentichiamo, ma la persona di fronte a te potrebbe sentirsi a disagio per svariati motivi: potrebbe soffrire del panico da microfono, ad esempio. Perciò, crea fin da subito un contatto umano con il tuo ospite: fate il punto della situazione sul tema che, assieme, andrete ad affrontare in diretta, parlate del più e del meno, chiedetegli anche come sta.
Coinvolgilo nel programma fin da subito
Non solo a microfoni spenti, ma è importante che tale contatto umano emerga anche in diretta. Attenzione, però: non devi mostrarti l’amicone di turno, ma il tono colloquiale deve prevalere su una mera comunicazione istituzionale. Nello specifico, bisogna realizzare un’atmosfera che permetta all’intervistato di sentirsi parte del programma. Bando alle emarginazioni, ampio spazio invece al coinvolgimento.
Chiedi sempre l’opinione di chi intervisti
Una buona norma sarebbe evitare le interviste didascaliche, ovvero soffermarsi semplicemente sul lavoro dell’ospite in questione. Il rischio è di raccontare qualcosa che sanno già tutti, che magari molti giornalisti hanno già scritto in numerosissimi articoli. Di conseguenza, l’ospite potrebbe sentirsi incastrato in una bolla di noia, così come l’ascoltatore. Come vivacizzare la chiacchierata da bar? Chiedi le sue opinioni sul mondo al quale appartiene. Per esempio, se hai con te un musicista, potresti chiedergli cosa ne pensa della musica emergente italiana. Sono tutti piccoli stratagemmi che permettono all’ospite di esporsi prima di tutto come essere umano. Di riflesso, ha delle conseguenze positive anche sull’ascoltatore, che si sente più partecipato, pronto magari sui social a ribattere con una proprio opinione.
Tieni sempre il polso della situazione, senza esagerare
Una regola che, principalmente, si impara sul campo. In quanto speaker radiofonico, sei tu a dettare i tempi dell’intervento del tuo ospite, decidere quali temi vanno evidenziati e quali meno, dare enfasi ad alcune notizie rispetto ad altre. L’importante, tuttavia, è non limitare gli spazi dell’intervistato, ma fare in modo che abbia un tempo ragionevole per potersi esprimere.
Bisogna fare attenzione
Fin qui, abbiamo presentato consigli generici, più che altro indirizzati ad artisti molto ‘pop’, e poco istituzionali. Certo, se di fronte hai un politico di ampia fama, l’approccio e la conduzione saranno diversi. Quindi, tieni sempre a mente chi hai davanti e quale sia il modo più giusto per condurre la chiacchierata. L’importante, però, è non abbandonare mai la propria professionalità.
Articolo a cura di Angelo Andrea Vegliante
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