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Questa strana pratica chiamata “Aircheck”

today12 Aprile 2018 3

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aircheck-consulenza-radiofonica-angelo-andrea-vegliante-servizio-on-air-radioL’Aircheck è il riascolto delle performance radiofoniche di uno speaker in diretta o registrata. Si tratta di un esercizio che permette a speaker, direttori artistici ed editori di capire quali sono gli elementi positivi e negativi di un programma. Si tratta di una fase cruciale per tutte le parti chiamate in causa: da una parte, direttori ed editori possono rimodellare il proprio palinsesto e la propria “crew”; dall’altra, il conduttore migliora le proprie skills, così da assicurarsi una maggiore professionalità nell’ascolto. Dunque, è un passaggio nevralgico per chi lavora nel settore, imprescindibile anche per chi è agli inizi. Andiamo più nel dettaglio.

Qual è il reale vantaggio dell’Aircheck?

Poniamo il caso che è appena finita la diretta o la registrazione di un programma radiofonico, sia tu uno speaker, un direttore o un editore. Provi gioia a mille per quanto è stato prodotto. Eppure, i dati d’ascolto non ti danno la stessa felicità: c’è una brutta flessione da parte degli ascoltatori. Come mai? Ovviamente, questi dati chiamano in causa anche altri aspetti, ma la voce è il biglietto da visita di un’emittente, e quindi il primo sotto accusa sei tu, speaker, direttore o editore che sia. Il vantaggio principale dell’Aircheck sta proprio nel migliorare la prima immagine che gli ascoltatori si fanno della tua emittente. Pensiamola in termini di inbound marketing: se vuoi attrarre un cliente nel tuo negozio, devi esporre qualcosa che lo attrai. Dunque, se vuoi attrarre un ascoltatore, devi esporre una voce che esprima la “faccia” migliore dell’azienda.

Cosa devono fare il direttore dei programmi e l’editore?

A monte, il direttore dei programmi e l’editore devono sempre essere all’erta, dedicare molto tempo della propria giornata ad ascoltare le voci della propria azienda, al fine di captare ogni possibile “problema tecnico”. È comunque doveroso fare un secondo, un terzo e un quarto riascolto, per capire se c’è qualcosa che non sta andando: un argomento è stato trattato in malo modo? Lo speaker non sembra essere più in linea con gli obiettivi aziendali? È stata fatta una scelta sbagliata nel palinsesto? Ci sono stati pochi o troppi investimenti nei confronti di un contentitore? Sono tanti gli aspetti che potrebbero influenzare un calo di ascolti, così l’Aircheck risulta necessario per rispondere a queste domande. Anche perché il direttore dei programmi e l’editore sono i diretti responsabili delle sorti dell’azienda, e quindi anche degli stipendi dei propri impiegati.

Cosa deve fare lo speaker radiofonico?

aircheck-speaker-consulenza-radiofonica-angelo-andrea-vegliante-on-air-radioLo speaker radiofonico deve avere in sé diverse qualità umane, tra cui umiltà e spirito critico. Di norma, la maggior parte degli addetti ai lavori non apprezza riascoltare la propria voce in radio. Però, la scusa “Odio la mia voce” non deve essere un alibi per evitare l’Aircheck. Anche perché, lo speaker è sei il biglietto da visita dell’azienda dove lavora.

Se tu sei uno speaker, il riascolto quotidiano dei propri programmi è il tuo allenamento giornaliero che permette di migliorare la tua professionalità – concetto che deve nascere prima da te, anziché suggerito da altri. Questo perché – è bene sottolinearlo – lo speaker radiofonico può incappare in errori grossolani e comuni, che durante la diretta possono sembrare futili, ma che grazie al riascolto puoi notare e correggere. Ad esempio:

  1. Le pause pronunciate per molti secondi per la paura di creare del silenzio (la più famosa, “ehmmmmmm“);
  2. La ripetizioni ossessiva degli intercalari (“insomma”, “quindi”, “invece”, “magari” e così via)
  3. Le emozioni che influiscono durante la diretta (se sì è troppo calmi, il nostro ritmo di voce risulterà noioso; se siamo troppo ansiosi, sarà frenetico);
  4.  I frequenti errori di dizione (la “c” sbiascicata, la “s” zeppolata, la “p” sputata e via discorrendo);
  5. Il rischio di parlare sopra un’altra voce (nel caso in cui la conduzione è a più voci o durante un’intervista);
  6. Utilizzare un intero minuto per un argomento quando, forse, sarebbero bastate dieci parole in pochi secondi;
  7. Accendere il microfono e usare un tono di voce troppo alto o troppo basso.

Abbiamo elencato solo alcuni degli errori che uno speaker può incontrare grazie al riascolto. L’Aircheck è la soluzione più adatta per lo speaker e, in questo caso, anche per i direttori dei programmi e gli editori, al fine di migliorare i contenuti della propria azienda.

Il nostro servizio di Aircheck

Noi di Consulenza Radiofonica creadiamo che l’Aircheck sia un perno fondamentale per un’azienda radiofonica degna di tal nome. Per questo motivo, abbiamo un servizio verticalizzato esclusivamente su questa competenza. Come funziona? Inviaci la registrazione di uno o più programmi che vorresti che esaminassimo. Noi li analizzeremo nel dettaglio a fronte – ovviamente – delle indicazioni fornite dalla tua emittente.

Consulenza Radiofonica, la professionalità On Air

Articolo a cura di Angelo Andrea Vegliante

Scritto da: Angelo Andrea Vegliante

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