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Come diventare un podcaster? Ecco alcuni consigli (onesti)

today19 Giugno 2023

Sfondo

Risulta incredibile notare come online sia possibile trovare guide o corsi che millantano promesse su come diventare un podcast professionista, e magari anche di successo. Come accade però nel percorso per diventare un conduttore radiofonico, anche nel caso del podcaster esistono tantissime variabili, ancor di più incontrollate visto che parliamo del mondo digitale. Eppure non dovrebbe sorprendere tutto ciò, visto che il processo evolutivo di ognuno di noi è differente, e dunque una guida univoca adatta a chiunque su come diventare un podcaster non esiste.

Esistono però dei consigli che, in base alle vostre caratteristiche, possono andare bene oppure risultare inadatte. Ciò che conta è come ognuno di noi costruisce il proprio percorso, in quanto la realtà non si basa unicamente sul “volere e potere”, ma è caratterizzata da sfaccettature che non possiamo prevedere. Per questo motivo, oggi vi presentiamo alcuni suggerimenti da cui potete prendere spunto per il vostro percorso lavorativo.

Come diventare un podcaster: cosa devo tenere in mente?

Prima di snocciolare qualche consiglio, bisogna sottolineare una cosa: podcast e radio non sono la stessa cosa, dunque se pensi che il tuo percorso radiofonico possa essere utile su come diventare un podcaster, ti informiamo che non è una scienza esatta. Anzi, potresti incappare in un processo di presunzione che non ti aiuterà a vedere le cose come sono: essere un conduttore radiofonico ed essere un podcaster sono due stili lavorativi molto diversi tra loro.

Banalmente, un podcast ha evoluzioni, dinamiche, target e linguaggi differenti dalla radio. Non facciamoci ingannare dal fatto che il podcast è il prodotto di una voce davanti a un microfono, in quanto alcuni prodotti che possiamo ascoltare in formato podcast sono inaccessibili al mondo radiofonico. Non perché non abbiano un valore importante, bensì perché la loro natura di podcast non gli permetterebbe di trovare una collocazione adeguata nel palinsesto radiofonico.

Ovvio, ci sono sempre delle eccezioni alla regola: famosi conduttori radiofonici che diventano abili podcaster, prodotti podcast che possono vivere serenamente durante una diretta radio. Ma, appunto, sono eccezioni. Basterebbe anche solo conoscere quante persone lavorano dietro la puntata di uno show online o come cambia il lavoro di un autore tra podcast e radio per consapevolizzare che siamo a due universi molto diversi tra loro.

Leggi anche: Quanto dovrebbe durare un podcast?

come diventare podcaster

Come posso diventare un podcaster?

Arriviamo alla domanda delle domande. Rispetto a qualche anno fa, improvvisarsi podcaster non è più così semplice: sono aumentati gli show, l’offerta è pressocché infinita, il pubblico si è ampliato. Insomma, oggi non basta più avere una buona idea, ma servono anche buone competenze – alle volte innate, alle volte frutto di un serio allenamento.

Ciò che possiamo affermare è che una buona nozione radiofonica potrebbe essere una base, ma non il fine ultimo. In linea generale, è opportuno conoscere cosa significa condurre un show, tecniche che possono essere imparate anche in altri ambienti: televisione, show dal vivo, programmi d’intrattenimento realizzati sul web.

Ovviamente bisogna anche acquisire la capacità di saper condurre un programma: essere il perno di un progetto di podcasting necessita quantomeno di una personalità forte, con caratteristiche peculiari a quelle di uno showman o comunque di un’abile intrattenitore. In questo caso vale una vecchia regola radiofonica: tutto si basa sulla potenza della voce, non c’è l’immediatezza dell’immagine, dunque molto del lavoro da fare riguarda il nostro carisma.

La questione psicologica è fondamentale, perché realizzare uno show richiede l’abilità di saper individuare in cosa siamo bravi. Sicuramente non andrò a costruire un progetto basato su qualcosa che non mi piace, ma scriverò con cura il format che mi permetterà di esprimere tutto me stesso. Inoltre va tenuto in considerazione che oggi i podcast stanno attirando pubblicità e aziende, e dunque stanno nascendo nuove forme di podcasting che non sono sintetizzabili in semplici chiacchierate tra persone. Oggi un podcast è un’arma pubblicitaria importante, capace di promuovere il marchio di un’azienda – e infatti si parla di branded podcast.

Le informazioni raccolte finora sono molte, è opportuno mettere ordine all’idee. Innanzitutto, come in ogni percorso creativo che si rispetti, ognuno di noi deve conoscere le proprie ambizioni, le proprie capacità e le proprie caratteristiche. Una profonda consapevolezza di sé può sicuramente aiutare a tracciare una prima rotta verso il podcast che desideriamo.

Una volta definito il proprio io, è opportuno chiedersi se abbiamo i requisiti minimi per condurre un podcast: siamo abili nel gestire un prodotto audio? Siamo in grado di condurre interviste? Il nostro parlato si contraddistingue per chiarezza e completezza? Siamo capaci di trasmettere emozioni attraverso l’arte della parola? Se la maggior parte di queste risposte sono negative, allora puoi seguire corsi specifici, come quelli sulla dizione, oppure sbilanciarti nel mondo del teatro, che insegna magnificamente l’arte della persuasione scenica e vocale.

Queste ovviamente sono domande generiche, ma che potrebbero aiutarti a sviluppare un pensiero critico e oggettivo sulla missione da portare avanti. In base alla persona che sei, capirai che professionista vuoi diventare. In base a queste premesse, riuscirai anche a capire a quale tipologia di prodotto vuoi affacciarti: sei intenzionato a realizzare uno show? Vorresti invece essere la voce di alcuni brand? Oppure vuoi creare approfondimenti giornalistici? O semplicemente preferisci realizzare un prodotto per puro hobby?

Insomma, come puoi vedere sei di fronte a consigli onesti: non cercare soluzioni da chi ti promette di farti diventare un podcaster di successo, perché ognuno di noi può costruire il proprio show in base alle proprie capacità, che possono essere allenate, ma che non devono avere come fine il “successo” (qualunque cosa sia), ma la profonda gratitudine verso sé nell’esser riusciti a metter su un prodotto degno di essere chiamato tale.

Leggi anche: Qual è la soglia di ascolto di un podcast?

Scritto da: Angelo Andrea Vegliante

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