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Radio in estate: non serve stravolgere (troppo) i palinsesti

today21 Luglio 2020

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La radio in estate non va in vacanza, ma continua a macinare ascoltatori. Attenzione, però: la stagione estiva non deve essere il teatro di insensati stravolgimenti dei palinsesti, la cui durata di 3 mesi potrebbe radicalmente cambiare l’approccio del pubblico nei confronti dell’emittente. Dobbiamo sempre ricordarci che anche l’estate è un’occasione per inseguire il nostro target di riferimento, e una delle opzioni è evitare di cambiare totalmente la struttura dei programmi finora trasmessi.

Radio in estate: stravolgere il palinsesto è un’ottima arma?

In passato abbiamo già sottolineato che stravolgere un palinsesto non è mai una strategia adeguata. In quell’occasione, si parlava delle festività invernali, altro grande cruccio dell’azienda radiofonica. In quell’occasione, abbiamo sottolineato 3 punti fondamentali da tenere a mente prima di stravolgere completamente il proprio schema interno:

  • Il tempo è uno degli elementi necessari in qualsiasi strategia: ogni percorso deve essere a lungo termine, non possiamo pensare di ottenere risultati nel breve periodo. Per verificare se una strategia ha successo, rischiamo di aspettare addirittura 18 mesi. A livello nazionale, i progetti sperimentali possono durare anche 3 anni. Insomma, il segreto è predicare la calma, e stravolgere un palinsesto porta solo a snaturare quanto di buono fatto finora.
  • Un altro dettaglio da tenere in forte considerazione è l’abitudine: gli ascoltatori fedeli alla tua emittente si abituano alle voci che ascoltano. Cambiarle dopo poco tempo potrebbe creare reazioni avverse in chi ti ascolta: spaesamento e cambi netti in poco tempo potrebbero farti perdere grandi fette di pubblico, che così passerebbero alla concorrenza.
  • Infine, come ogni strategia, è fondamentale la perseveranza. Si tratta di un concetto caro in ogni ambiente lavorativo, anche in quello radiofonico: persevera in ciò che fai. Non è detto che dopo 3 mesi i risultati arrivino, e non è detto che un risultato negativo sia per forza un male incurabile, anzi può diventare un’occasione per migliorare la propria pianificazione. Ogni esperienza fa brodo, purché non sia figlia di stravolgimenti improvvisi, poco mirati e destabilizzanti per l’azienda e gli ascoltatori.

Dunque, che una radio in estate decida di stravolgere il proprio palinsesto è cosa buona e giusta? No, ma bisogna fare una precisazione. È vero che cambiare bruscamente l’abitudine del proprio palinsesto non porta risultati di grande impatto, tuttavia se i cambiamenti non sono bruschi, non hanno un impatto devastante sull’impianto generale e non si protraggono per troppo tempo, allora è possibile realizzare una strategia di mercato che tenga conto delle necessità del momento.

Questo discorso è necessario poiché capita sovente che le web radio e le radio localissime FM basano il proprio lavoro sull’aiuto di volontari che, durante l’estate, vogliono godersi del meritato riposo. E per non lasciare l’emittente scoperta, si preferisce stravolgere tutto il lavoro fatto durante il passato per tamponare il problema – che però genera solo altri problemi. Per far fronte a questa situazione, ci sono diverse soluzioni, come partecipare agli eventi del tuo territorio oppure registrare trasmissioni da mandare successivamente in onda.

L’alternativa a tutto ciò è il caos: per 3 mesi di cambiamento rischiamo di influenzare negativamente l’intero ambiente, coinvolgendo anche il consumo dell’ascoltatore e gli introiti pubblicitari guadagnati finora. Insomma, è sempre meglio predicare calma e cautela prima di stravolgere completamente un palinsesto di una radio durante l’estate.

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Scritto da: Angelo Andrea Vegliante

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