Diciamo una banalità: il linguaggio per parlare in radio è fondamentale. Non stiamo scoprendo l’acqua calda ovviamente, eppure molto spesso si aprono numerosi dibattiti attorno questo argomento. Pensiamo ad esempio all’uso del turpiloquio, visto da alcuni come un’arma del diavolo mentre da altri come una risorsa da sfruttare a 360 gradi.
Eppure vi sono argomenti meno dibattuti che, in certi casi, possono risultare parecchio divisivi, tanto da influenzare anche la linea editoriale dell’emittente stessa. Parliamo, in questo, di come rivolgersi al proprio pubblico, cioè se dare del tu (riferendoci agli ascoltatori come fossero un’unica persona) o del voi (riconoscendo che il pubblico a cui ci rivolgiamo è molto vasto).
Scegliere alla fine non è affatto semplice, anche perché spesso può capitare di utilizzare una o l’altra forma a seconda di determinate situazioni. In questo caso dunque, cercheremo di vedere quando potrebbe essere più idoneo utilizzare il tu o il voi. Scriviamo “potrebbe” in quanto nessuna regola creativa è mai veramente fissa, e dipende da tante variabili, in primis dall’identità di un’emittente.
Leggi anche: Speaker radiofonico, cosa devi fare davanti e dietro il microfono?
Parlare in radio: perché scegliere il tu?
Dare del tu agli ascoltatori è una condizione sicuramente particolare, in quanto è innegabile pensare che parlare in radio significa rivolgersi a un pubblico vasto, composto da più di una persona. Utilizzare il “tu” dunque potrebbe risultare riduttivo, eppure dobbiamo tenere in considerazione che la radio si basa anche su un profondo ascolto intimistico: spesso un’emittente viene ascoltata in solitudine, accompagna l’ascoltatore mentre è impegnato in altre faccende.
Per questo motivo, utilizzare il tu potrebbe creare un legame profondo con il proprio pubblico, in quanto singolarmente ognuno di loro potrebbe pensare che ti stai rivolgendo proprio a lei/lui. Inoltre, ci sono momenti in cui l’utilizzo della seconda persona singolare è molto efficace, come ad esempio nel lancio di un gioco a premi che prevede un solo vincitore oppure durante un talk in cui parli di argomenti legati alla filosofia, alla psicologia o alle scienze umane.
Parlare in radio: perché scegliere il voi?
Viene quasi naturale rivolgersi a un pubblico utilizzando il voi, una tipologia di linguaggio capace di richiamare il senso di comunità e identificazione nel programma. Dare del voi è quasi un atto di fiducia che si crea tra l’emittente e gli ascoltatori, serve a certificare l’appartenenza alla stessa famiglia.
Tuttavia non tutti gli abitanti di questa comunità potrebbero identificarsi in ogni argomento o valore diffuso dalla tua trasmissione, tanto da rendere la seconda persona plurale una scelta quasi ipocrita: di fatto, ci sarà sempre qualcuno che, durante un tuo intervento, potrebbe sentenziare che quella determinata tematica non fa parte della sua vita. Insomma, la scelta non è così semplice, vero?
Leggi anche: Scopri i servizi per le radio di Consulenza Radiofonica