Quando sei in diretta radiofonica non dimenticare di fare queste 3 cose
Cosa non bisogna mai dimenticare durante la diretta radio? Prima puntata con i nostri suggerimenti su come uno speaker deve gestire l'on air
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today30 Settembre 2020
Dopo aver chiacchierato con l’organizzatore della kermesse Giulio Gaudiano, torniamo a parlare del Festival del Podcasting 2020, di cui Consulenza Radiofonica è media partner. E lo facciamo con una delle protagoniste della terza edizione, che si terrà dal 9 al 10 ottobre 2020 in diretta streaming tra Roma e Milano. Questa volta abbiamo chiacchierato con Rossella Pivanti, una delle speaker della due-giorni dedicata al mondo dei podcast. Ecco cosa ci ha raccontato.
“Sono una ragazza di Reggio Emilia che si occupa professionalmente di podcast da un po’ di anni. Vengo prima dalla sceneggiatura per il cinema, poi dalla radio, poi ho aperto uno studio di registrazione, poi da fine 2017, quando è iniziato il fenomeno podcast in Italia, mi sono interessata alla questione. Oggi è diventato ufficialmente il mio lavoro a tempo pieno. Al Festival del Podcasting 2020 presenterò dalla sede di Milano.”
“Assolutamente sì, sia dal punto di vista dei podcaster, dei creatori dei contenuti e degli interessati, ma anche dal punto di vista degli sponsor. Sono 2/3 anni che gli sponsor si sono confermati, vuol dire che è stato portato fuori l’entusiasmo di avere un punto di riferimento per far conoscere e incontrare esperti di settore e appassionati. Ci rendiamo conto che il Festival del Podcasting è qualcosa che sta diventando sempre più grande proprio perché ha incontrato sia la parte istituzionale sia la parte degli appassionati.”
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“Da un lato è un grande bene, perché laddove abbiamo dei numeri e delle metriche precise spesso e volentieri ci sono dei modi per aggirarle. Purtroppo, ad esempio, su Youtube le visualizzazioni si possono comprare, e quindi possiamo falsare i numeri. Perciò, se la metrica per misurare la bontà di un contento o decidere di ascoltarlo o guardarlo è il numero, allora uno pensa a comprarli. Ad esempio, la casa discografica di Fedez fu la prima a comprare un quantitativo di visualizzazioni, tanto da svegliarsi con tutta la Cina che guardava Fedez.
Quando lavori con qualche brand o con qualcuno che viene da fuori il mondo dei podcast, e dice di avere dei soldi, in realtà si deve mettere in coda e stare in fila come tutti gli altri. La persona che si registra il podcast da casa e il brand che fa la mega produzione giocano tutti la stessa gara con gli stessi mezzi, che non è poco e ce lo teniamo stretto volentieri. Tra l’altro, non avendo delle metriche precise di riferimento, uno cerca di capire se 100 ascoltatori sono pochi o no. La pubblicità, ad esempio, viene con l’idea dei numeri su Instagram, tu invece gli dai dei numeri un po’ più umani, e loro si chiedono come mai questa cosa.”
“Assolutamente sì. In America ci hanno provato un anno e mezzo fa: c’era qualche sistema illegale per ‘sgamare’ le classifiche di iTunes, per cui qualcuno era riuscito ad arrivare tra i primi posti inspiegabilmente. Fu una situazione denunciata e bloccata. A oggi, che io sappia, modi illegali per hackerare statistiche e dati non ce ne sono. L’unico modo è tirarsi su le maniche e farsi il mazzo.”
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“È stato forse sbagliato il target. Perché una persona, potenzialmente interessata ai podcast, dovrebbe guardare una serie tv? Oppure perché una persona appassionata di serie tv dovrebbe guardare una cosa sui podcast? Se fosse stato fatto su una piattaforma diversa, con un pubblico non così legato alla televisione, come potrebbe essere YouTube o Vimeo, secondo me sarebbe stato interessante.
Comunque l’altra sera ci pensavo: il podcast ha contaminato il video. Alla fine, qualsiasi video che abbiamo visto su YouTube ha un microfono, perché vogliono urlare forte [ride, ndr]. Ora il microfono è stato messo in primo piano, ma si è sempre fatto anche prima, solo che lo strumento non era palesato. Credo che il podcast sia andato a contaminare tante situazioni.”
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“C’è stato questo palesare lo strumento, ed è una cosa molto importante: far vedere un microfono è segnale di autorevolezza, secondo me.”
“Siete davanti a una scelta: da una parte avete un amico con una grande storia, con le astronavi e i dinosauri volanti, però il vostro amico è un po’ asciutto e freddino; dall’altra, avete un amico senza una storia incredibile, però quando parla ha la passione che gli esce. Se dovete fare una scelta, scegliete l’amico piezz e core. Sono i valori che passano: una persona che si esprime in maniera emozionante passa molto di più che 27 mila storie di alieni e astronavi spaziali. Non andate a cercare le cose incredibili, andate a cercare le cose che vi fanno battere il cuore.”
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Intervista a cura di Angelo Andrea Vegliante
Scritto da: Angelo Andrea Vegliante
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