La storia della nascita delle Radio FM locali in Emilia Romagna
today4 Maggio 2022
Nella storia della radio, fino ai primi anni Settanta, in Italia la radiofonia era monopolio esclusivo dello Stato. A partire dal 1974 iniziò a diffondersi l’idea della radiofonia indipendente (o libera) e nel 1976, con una sentenza definitiva della Corte Costituzionale, venne concessa la liberalizzazione delle radio fm locali: l’Emilia Romagna fu la prima Regione italiana in cui iniziarono a comparire le radio libere.
Ancora prima che venisse firmato uno dei primi decreti sulla liberalizzazione delle frequenze, a Bologna vennero trasmessi, solo per una settimana, i programmi di Radio Bologna, un’emittente “dimostrativa” con lo scopo, appunto, di dimostrare che era possibile trasmettere in altre frequenze oltre a quelle appartenenti allo Stato. Radio Bologna riuscì a dar voce a quella parte di popolazione spesso esclusa dai programmi radiofonici: operai, studenti, gente comune.
Fu la prima volta che, in Italia, un’emittente indipendente riusciva a trasmettere le opinioni di comuni cittadini senza censure di nessun tipo. Dopo la sua chiusura iniziarono a diffondersi altre radio fm locali libere in tutta la Regione.
Radio Bologna
Radio Bologna costituisce la radio “pioniera” delle emittenti indipendenti della storia italiana. Nel novembre 1974 un gruppo di giovani coraggiosi, guidati da Roberto Faenza e Rino Maenza, iniziò a trasmettere, da una roulotte situata sui colli bolognesi, il discorso di Marco Pannella sulla democratizzazione dell’informazione. Seguirono alcune informazioni relative a problemi cittadini raccontanti direttamente dalle persone comuni come, ad esempio, studenti e lavoratori.
L’obiettivo di Faenza e compagni era quello di dare la possibilità a chiunque di poter parlare in radio, esponendo problemi di interesse generale e dimostrando che ciò era possibile senza necessariamente avere a disposizione grosse somme di denaro: operai e studenti, con un registratore in mano, giravano tra le realtà bolognesi raccogliendo testimonianze da mandare in onda, senza filtri o censure. I programmi, inoltre, erano alternati anche da buona musica di ogni genere.
La data della messa in onda della prima trasmissione non fu casuale: una settimana dopo, infatti, il Governo Moro avrebbe dovuto firmare un primo decreto sulla riforma della radio statale. Dopo la firma, l’emittente venne chiusa. Nonostante la sua breve vita (di fatto una settimana), Radio Bologna rappresentò uno stimolo per la nascita di numerose altre radio libere che da lì a poco avrebbero mandato in onda le proprie trasmissioni.
Nel 1974 Radio Parma cominciò a trasmettere alcuni programmi sperimentali per poi avere una programmazione regolare a partire da gennaio 1975. Da allora non ha mai smesso di mandare in onda la sua programmazione. È, infatti, considerata una delle radio FM locali private più antiche ed attive della storia radiofonica italiana.
L’emittente fu fondata dall’imprenditore Virginio Menozzi, insieme al giornalista Carlo Drapkind, con lo scopo di creare un mezzo di comunicazione per le cronache locali della città e della provincia. La radio si caratterizzò si da subito per l’alternarsi di programmi di cronaca, musica e radiocronache calcistiche del Parma calcio.
Nel 1977 Radio Parma fu associata all’emittente televisiva TV Parma. Nel 1978, però, non riuscendo a gestire tv e radio, Menozzi dovette vendere l’emittente. Ancora oggi Radio Parma tiene compagnia ai parmensi attraverso programmi di intrattenimento, di cronaca, di musica e di approfondimenti, sempre innovativi e vicini ai problemi della città.
Radio Ravenna (poi diventata Radio Ravenna 1) fu la prima radio fm locale privata della città, fondata da Danilo Casali nel 1975.
La sua programmazione contava trasmissioni culturali, intrattenimento, politica locale, programmi dialettali e sport (soprattutto radiocronache delle partite del Ravenna Calcio).
Nel 1975 Casali fondò TeleRavenna, nella quale proponeva videogiornali, film serali e le partite del Ravenna Calcio. Venne chiusa poco tempo dopo e il fondatore decise di dedicarsi solo alla radio. Nel 1997 Casali decise infine di chiudere Radio Ravenna 1 cedendo le frequenze radiofoniche.
Radio Marconi & Co
Radio Marconi&Co è una tra le radio fm locali indipendenti di Bologna, fondata, nel marzo del 1977, da Lucio Dalla, Francesco Guccini, Red Ronnie e Franco Bonvicini (detto Bonvi). Successivamente battezzata con il nome “Il premiato Circo Volante del Barone Rosso”, non ebbe però molta vita e fu chiusa a fine anno, lasciando il posto nel 1978 a Radio BBC (Bologna Broadcasting Corporation).
La chiusura della radio e lo scioglimento dei quattro soci furono determinati da un particolare episodio. Nel 1977 a Bologna scoppiò una rivolta dopo l’uccisione, da parte della polizia, dello studente Francesco Lorusso e numerose radio iniziarono a trasmettere le rivolte. Dalla e Guccini scelsero di tenere la radio fuori dagli scontri, mentre Ronnie e Bonvi decisero di raccontare le rappresaglie di via Rizzoli tramite le trasmissioni di Radio Alice. Ciò causò delle incomprensioni che portarono alla chiusura dell’emittente.
Radio Alice
Radio Alice, passata alla storia come la radio “di movimento” per eccellenza, nacque nel 1976 a Bologna su iniziativa di Franco Berardi. Si trattava di una radio incentrata sulla “comunicazione liberata”, ossia senza restrizioni e rivolta a tutti quelli che volessero esprimere la propria opinione. Divenne famosa, infatti, per le sue dirette e per il fatto che spesso il palinsesto era improvvisato.
I suoi programmi erano incentrati non solo sulle ideologie del movimento (spesso esortando alla lotta e alla protesta) ma anche sull’informazione in generale e su tanta musica (sia novità straniere che cantautori italiani). Venne chiusa il 12 marzo 1977 con un’irruzione della polizia: era stata infatti accusata di aver incitato e fomentato gli scontri del giorno prima che causarono la morte di uno studente.
Il Movimento non si arrese e decise di aprire (lo stesso giorno della chiusura) una nuova radio sulla scia di Radio Alice. La nuova emittente prese il nome di Radio Laura la quale, però, venne nuovamente chiusa appena due giorni dopo.
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Articolo a cura di Alfredo Porcaro
C.e.o. di Consulenzaradiofonica.com
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