La dizione in radio ha un ruolo fondamentale: cerchiamo di capire come allenare la dialettica in relazione alle dirette radiofoniche, qualche consiglio.
La dizione in ambito radiofonico diventa importante non solo per l’approccio al linguaggio e all’estetica vocale, banalmente potremmo dire che parlare chiaro e scandito aiuta il conduttore a veicolare il messaggio preposto al pubblico di riferimento. In realtà una buona dizione aiuta anche – e soprattutto – lo speaker a velocizzare la propria eloquenza rendendo la parlata più “agile” e confortevole. In onda l’immediatezza è tutto e avere una buona padronanza lessicale – compresa la dizione – agevola lo speaker che sarà in grado di approcciarsi a diversi blocchi dalla conformazione complessa in base alla velocità e al tempo a disposizione prima del prossimo stacco. È quindi importante possedere un’abilità nel parlare fluentemente non solo per una questione puramente linguistica, ma anche per un aspetto legato alla praticità vocale da sviluppare con il tempo.
La dizione, come allenarla prima di una diretta: i consigli per le produzioni radio
Per far sì che questo sia possibile sono necessari alcuni esercizi da portare avanti con continuità. Gli scioglilingua, ad esempio, restano un ottimo modo per incentivare le proprie capacità di articolazione linguistica: esistono esercizi di vari tipi per tenersi in allenamento senza perdere la propria caratteristica distintiva rispetto all’estetica vocale. In tal caso è bene concentrarsi su quel tipo di lettere che rallentano pronuncia e articolazione perché, magari, influenzate dal dialetto. Di seguito alcuni scioglilingua tratti dal manuale di Giuseppe Lorin.
- Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.
- Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
- Tre tozzi di pan secco in tre strette tasche stanno. In tre strette tasche stan tre tozzi di pan secco.
- Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.
- Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi.
- Nell’anfratto della grotta trentatré gretti gatti si grattano
Ripetere queste “filastrocche” ciclicamente può aiutare a coltivare un’abilità necessaria sia per scaldarsi prima di una diretta, ma anche per rinfrescare la capacità linguistica e vocale: la base per l’arte della conduzione radiofonica.
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Articolo a cura di Andrea Desideri