Una radio giovane, frizzante, che offre ai suoi ascoltatori i contenuti più disparati, ma ben radicata e focalizzata soprattutto sul territorio. Crazy Radio è la web radio di riferimento della provincia di Benevento, e da poco ha soffiato le sue 5 candeline. Di questo bel traguardo, della sua esperienza radiofonica e di tanto altro abbiamo parlato con l’editore Tommaso Delli Veneri, in questa intervista per Consulenza Radiofonica.
Tommaso, come avete festeggiato questo anniversario?
È stato un anniversario particolare per la situazione che stiamo vivendo. Normalmente questo è il periodo in cui negli anni passati si organizzava un evento dal titolo Tutti Insieme. Durante questo evento lo staff si ritrovava per fare un’unica trasmissione collettiva, con tutti i ragazzi che partecipavano alle dirette, ed era un modo per stare insieme e trascorrere la giornata all’insegna della musica, di chiacchiere e risate, accompagnata anche da qualche pasticcino e bottiglia di spumante per festeggiare la ricorrenza. Stavolta invece siamo stati costretti a limitare i festeggiamenti ai social, abbiamo postato foto e grafiche per ricordare ai nostri ascoltatori questi 5 anni di radio. Purtroppo è andata così, dobbiamo pazientare con la speranza di poter festeggiare l’anno prossimo, di nuovo con Tutti Insieme, i nostri 6 anni di attività.
Crazy Radio è una radio giovane, ma la tua esperienza nel mondo della radiofonia parte ben 37 anni fa: un amore lungo una vita…
È proprio così! La definizione giusta è amore, perché quando ami qualcosa non puoi farne a meno. Forte di questa grande passione, quando avevo 13 anni entrai per la prima volta in uno studio radiofonico. Ti parlo del 1983 quando, preso dalla curiosità, in casa dei miei nonni ascoltavo la musica alla radio. Mi incuriosiva soprattutto ascoltare la voce dei ragazzi di un’emittente locale, giovani del mio paese, che mi facevano venire voglia di capire come funzionava quel mondo. Conoscevo uno dei proprietari di quella radio e gli dissi che volevo vedere gli studi radiofonici. Lui mi ci portò e da quel giorno cominciai ad avvicinarmi alla radiofonia. Pian piano ho cominciato a trasmettere e a mettere i primi dischi. Il mio primo ruolo alla radio è stato quello di fonico, se così si può dire. Diciamo che mettevo la musica, la pubblicità, passavo il jingle cantato della radio.
Poi con il tempo qualcuno mi consigliò di avvicinarmi anche ai microfoni, così ho lasciato perdere la parte tecnica e mi sono dedicato alla conduzione. Ho avuto la possibilità di collaborare con tante emittenti, sia a carattere locale che regionale, però dentro di me c’era sempre la voglia di creare qualcosa di mio, con la mia esperienza e idea di radio. Con il mercato delle frequenze fm saturo e con l’avvento della tecnologia sul web, ho iniziato a capire come funzionava e di lì è venuta l’idea di creare una mia radio. Crazy Radio oggi ha 5 anni e fortunatamente va molto bene, sono soddisfatto soprattutto perchè abbiamo dato un’impostazione molto locale alla radio. Abbiamo una bella utenza sul territorio e questo ci fa molto piacere.
Se dovessi descriverla a chi ancora non la conosce: cos’è e come suona oggi Crazy Radio?
Mi piace identificare Crazy Radio con il nostro logo. È formato da dieci riquadri colorati, con all’interno il nome della radio. Il nostro claim è tutti i colori della musica, proprio perché si tratta di una creatura variopinta, giovane, fresca. Io la accosto anche alla maschera carnevalesca di Arlecchino, tutta colorata, piena di vita e di gioia. Crazy Radio però trasmette anche contenuti seri e importanti, che possono servire il nostro territorio. Oggi siamo inondati da notizie provenienti da tutto il mondo, ma spesso non sappiamo quello che accade in paese a pochi chilometri da noi. A questo ci pensa Crazy Radio.
Questa forte caratterizzazione locale può essere anche un modo per chi abita all’estero di non perdere il contatto con la propria terra d’origine?
Assolutamente sì. Abbiamo avuto riscontri sui nostri server di gente che ci ascolta dall’Argentina, dal Venezuela, dagli Stati Uniti o dall’Inghilterra. Ipotizzo che si tratti di morconesi che magari sono dovuti migrare per motivi di lavoro e ci ascoltano per mantenere un cordone ombelicale con le proprie origini. Spesso ci arrivano messaggi in diretta di persone che sono all’estero e traspare un forte legame con il territorio.
Per quanto riguarda l’informazione avete una vera e propria redazione che produce contenuti anche tramite il sito…
Ne abbiamo due: il sito ufficiale di Crazy Radio dove si possono trovare curiosità inerenti al nostro staff, alla programmazione, le foto dei ragazzi che collaborano con noi; mentre il sito redazionale è diviso in diverse sezioni tra cui quella dell’informazione locale. Essendo un magazine spaziamo anche dalla musica, al cinema, all’arte in genere, e abbiamo una redazione che si occupa di tutto questo.
Quali sono gli aspetti dell’emittente che sono stati potenziati grazie alla consulenza radiofonica?
Da quando ho iniziato a seguire i consigli del Ceo di Consulenza Radiofonica, Alfredo Porcaro, la radio ha acquisito uno slancio diverso. Alfredo non ha stravolto la mia radio o le mie idee, ma ha fatto in modo di potenziarle aggiungendo quell’intuizione in più che ci permette di raggiungere risultati molto più utili. Questo è stato il vantaggio che ci ha permesso di aumentare gli ascolti, ti faccio l’esempio di un monitoraggio di circa sei mesi fa che evidenzia un aumento del 30%. Per non parlare poi del periodo in cui siamo stati in lockdown, quando la gente era chiusa in casa e costretta allo smart working. Gli ascolti in quel caso sono diventati molti di più. Anche il suono della radio è migliorato notevolmente grazie a Consulenza Radiofonica. Curando alcuni aspetti tecnici e seguendo dei consigli molto importanti da parte dello staff, siamo riusciti a migliorare anche il sound imaging di Crazy Radio.
Come vedi il futuro di Crazy Radio?
Lunga vita a Crazy Radio! Molte persone pensano che una web radio non abbia dei costi importanti, ma non è assolutamente così. Gestire una radio sul web ha diversi costi e si sostiene grazie alle sponsorizzazioni e agli eventi, che quest’anno purtroppo sono venuti meno per via del Covid-19. Mi auguro quindi che questa situazione si possa risolvere nel più breve tempo possibile e che torneremo a lavorare ancora di più per offrire contenuti di valore ai nostri ascoltatori.
Intervista a cura di Elisabetta De Falco per Consulenza Radiofonica – la professionalità On Air.
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