Un sogno divenuto realtà quello di Vincenzo Pascarella, editore di Radio Più e cliente di Consulenza Radiofonica. Lui è giovanissimo (ha meno di 30 anni) ma proviene dalla vecchia scuola, da chi la radio l’ha fatta negli anni ’80. L’emittente campana si è inserita nell’fm casertano e in poco meno di un anno ha riscosso un successo tutto meritato. Un team giovane che guarda all’innovazione ma non dimentica di omaggiare il passato. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui, analizzando il percorso che ha portato Radio Più ad affermarsi nell’etere campano e cogliendo il ruolo che Consulenza Radiofonica ha giocato in questa crescita.
Parlami di Radio Più, quali sono le caratteristiche principali che la contraddistinguono?
A livello artistico le caratteristiche vere e proprie di Radio Più sono quelle che si stanno rivelando vincenti per il territorio. Ad esempio, abbiamo deciso di dare molto spazio alle hit degli anni ’90, e ciò sta portando ottimi risultati. Inoltre ricerchiamo sempre con cura la musica e non vogliamo mai essere banali, dal contenuto dello speaker fino alla scaletta vera e propria.
Qual è il vostro target di riferimento?
Abbiamo scelto un pubblico molto vasto, un esperimento un po’ rischioso all’inizio ma che nel tempo ha portato bei risultati. Il target va dai 20 ai 65-70 anni. Radio Più passa sia il soul che il funky degli anni ’70, diamo grande spazio e lo faremo sempre di più al rock e all’elettronica degli anni ’80. Dove andiamo forte poi è il trip-pop e italo dance degli anni ’90, abbiamo un appuntamento fisso in cui si va alla ricerca della storia di quegli anni e si contempla quella musica. Ovviamente poi non manca la musica di oggi, quella la suoniamo sempre. Ma soprattutto è tutto frutto di passione, un esperimento che nel tempo è diventato un’azienda.
Quindi avete individuato un filo comune che lega tra loro gli ascoltatori, dal più giovane al più anziano, e questo fattore è la passione per la musica…
Sì, la cosa bella poi è che la canzone degli anni ’90, così come la chicca funky degli anni ’70, viene ascoltata come fosse un “insegnamento” dal ventenne che l’apprezza. Con questo sistema che abbiamo creato riusciamo ad inserire musica diversa in contesti diversi e stiamo scoprendo che piace a tutti.
Una radio giovane fatta dai giovani. Quali possono essere gli svantaggi?
Forse lo svantaggio lo abbiamo riscontrato in fase di start up. Radio Più ha iniziato il suo cammino, poi c’è stata una vera e propria rivoluzione l’anno scorso, anche come espansione territoriale, e si è discusso sulla scelta del format da adottare, sulla scelta dei contenuti. All’inizio sembrava quasi un’utopia fare tutto questo ad un livello molto alto, e qualche problemino c’è stato. Poi però abbiamo fatto leva sul contesto dal quale provenivo, da un periodo in cui si cercava sempre di avere l’ultima novità e l’evoluzione è avvenuta proprio con lo sviluppo di ciò che avevo imparato. Abbiamo realizzato una miscela tra l’old style della radiofonia e qualcosa di moderno. Cerco sempre di non fermarmi alla radio come struttura, mi interesso anche di alta frequenza, quindi sono sempre alla ricerca di quelle piccole cose che fanno sentire meglio la radio.
Creare una radio in Fm fa parte di un percorso che sicuramente può spaventare. Quanto coraggio ci vuole per intraprenderlo in un momento in cui le web radio sembrano prendere sempre più piede?
Tra una web radio e una radio in fm secondo me c’è una grande differenza. Di web radio ne può nascere una al giorno, ma di radio in fm ne può nascere una ogni dieci anni. Io sono partito abbastanza sicuro. Ci credevo, ci credo ancora e andrò sempre avanti perché penso che una cosa finisce quando non ci si mette più voglia e passione. Se sono presenti questi due elementi, anche se qualcosa non va, ci sarà sempre il modo di farla andare bene.
Come nasce il rapporto tra Radio Più e Consulenza Radiofonica e perché l’hai scelta?
Ho conosciuto Consulenza Radiofonica cercando su internet, perché avevo bisogno di un aiuto nella creazione di pacchetti pubblicitari. Inoltre mi serviva qualcuno che creasse un catalogo musicale, per mettere a posto il mio archivio, e così ho visto che Consulenza Radiofonica aveva molti servizi da offrire alle radio.
Dal momento in cui è subentrata, come è cambiata la direzione artistica con l’aiuto di Consulenza Radiofonica?
Al momento Consulenza Radiofonica cura il sound, i programmi, l’interazione che abbiamo è di tipo artistico per gli speaker ed in ultimo abbiamo sviluppato un piano (già in atto da tempo) per l’aumento degli introiti pubblicitari. Offre i suoi servizi curandoli nei minimi particolari. Il sound della radio è migliorato ed anche la clientela, è stato creato un pacchetto di vendita studiato ad hoc per il mercato locale e i risultati sono stati molto soddisfacenti.
Essendo una radio locale vi concentrate soprattutto su un tipo di informazione che possa essere utile al pubblico campano. Quali contenuti sono strettamente local nel vostro palinsesto?
Puntiamo molto sul local, ci teniamo all’ennesima potenza. Partiamo sicuramente dagli eventi, perché la radio per fortuna trasmette in un territorio che offre davvero tanto, siamo a cavallo tra la provincia di Caserta e quella di Benevento quindi di eventi ce ne sono. Poi si parla anche di politica in modo leggero, così come della notizia che può riguardare la viabilità e a questo teniamo tantissimo. Mi ricordo un episodio di una persona che scrisse “non so se può esservi utile ma io sono in coda e vi ascolto, sono su una statale ed è bello sapere che ci informate anche per quanto riguarda la viabilità”. Poi diamo spazio a notizie e accadimenti curiosi locali. Quello che diciamo sempre agli speaker è di andare a vivere il territorio e poi di riportarlo in onda per farlo rivivere a tutti gli ascoltatori.
Questa scelta quindi è stata premiata dagli ascoltatori. Che feedback avete ricevuto?
Come no, è anche grazie a questo che la radio è cresciuta tantissimo in quasi un anno, e ce ne accorgiamo soprattutto dalle interazioni. Mi ricordo di un altro episodio, una vincita in provincia di Caserta. Qualcuno aveva vinto una grande somma in una tabaccheria e mentre lo speaker parlava di questa cosa è arrivato istantaneamente un messaggio di una persona che ha detto “Io so chi è il vincitore, però ha le ‘braccine’ corte quindi non offrirà niente a nessuno!”. È bello far diventare gli ascoltatori protagonisti di quello che succede, ascoltare la loro voce, quindi cerchiamo di essere quanto più vicini possibile a loro. Proprio per questo tendiamo anche a cercare speaker che siano campani, proprio perché è importante che conoscano la realtà del territorio. Infine abbiamo in programma un progetto, che grazie anche all’aiuto di Consulenza Radiofonica riusciremo a mettere in atto probabilmente dalla prossima stagione e cercheremo di premiare gli ascoltatori più fedeli.
Quali sono i prossimi step di Radio Più?
Beh, siamo sempre in continua espansione. Per ora possiamo dire solo che prestissimo saremo presenti anche in una grande città, quindi amplieremo il segnale. Diciamo che i nostri ascoltatori che viaggiano dalla provincia di Caserta verso una grande città si renderanno conto che Radio Più li seguirà.
Intervista a cura di Elisabetta De Falco per Consulenza Radiofonica – La Professionalità On Air!
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