Per una radio locale avere una discreta fetta di ascolti non significa automaticamente poter contare su un pubblico che partecipa e interagisce. L’interazione è tutt’oggi una dinamica complessa e molto ricercata in campo radiofonico, ma si tratta di un concetto stratificato e per nulla immobile. Un feedback o un commento da parte degli ascoltatori può essere inoltre un buon metro di giudizio per capire se determinati contenuti radiofonici siano appetibili per il proprio target di riferimento o se ci sia bisogno di correggere il tiro. La partecipazione dell’audience è importante perché rappresenta un modo di dare valore al brand e ottenere fidelizzazione.
Ma come si fa a coinvolgere gli ascoltatori e stimolarne l’interazione? Quali sono i fattori che rendono efficace la comunicazione con il proprio pubblico? E cosa fare per incrementare la partecipazione quando questa viene meno?
Il sociologo Marshall McLuhan diceva che “la radio tocca tutti intimamente e personalmente: il suo aspetto più immediato è un’esperienza privata”. Per coinvolgere il pubblico è importante andare a stimolare la sfera emotiva, quel fattore umano privato che rappresenta un elemento cruciale nel determinare la risposta ad un messaggio. La parola chiave è dunque empatia, nel senso della capacità di coinvolgere emotivamente l’ascoltatore con un messaggio in cui lo stesso è portato a immedesimarsi. Lo strumento attraverso cui svolgere questa operazione è il linguaggio, e sappiamo bene che quello radiofonico è il più diretto tra i media.
L’interazione passa prima per il linguaggio
Il primo consiglio per stimolare l’interazione è quindi prestare molta attenzione al modo in cui ci si rivolge al proprio pubblico. Il conduttore radiofonico utilizza un linguaggio vicino al gergo dei giovani? Si serve di una cadenza o espressioni dialettali per fare presa sugli ascoltatori del territorio? Si affrontano argomenti adatti per chi ascolta la radio prevalentemente in macchina o in viaggio? Ci si concentra su determinati temi tagliando fuori una fetta di pubblico? Sarebbe opportuno non dare nulla per scontato, pur curando la nicchia di audience a cui ci si rivolge.
Scegliere accuratamente i contenuti
Una radio che ha poco da dire probabilmente riceverà poca partecipazione. Gli ascoltatori sono più portati ad esprimere un’opinione quando l’input da parte degli speaker è preciso e va a stimolare qualcosa che riguarda concretamente la vita delle persone. È importante quindi trovare temi pratici, di stretta attualità, magari anche divisivi. Il coraggio di essere un po’ provocatori può premiare, purché non si stravolga il tono e la linea editoriale dell’emittente.
Interazione che vince non si cambia, ma si perfeziona
A volte si assiste ad una vera e propria lotta al vecchio modo di fare radio in nome di una modernità che non sempre si capisce dove vada a parare. La radio più di altri media ha saputo adattarsi al nuovo panorama tecnologico, lasciandosi trasformare e aprendo punti di ingresso inediti al proprio pubblico. Ma non bisogna sempre pensare che il vecchio sia superato. Scavare nel passato della radio può infatti rivelarsi uno strumento utile per recuperare pratiche di partecipazione ancora funzionanti. Pensiamo ad esempio alle dediche, i messaggi di auguri di compleanni o ricorrenze speciali. Questo tipo di richieste da parte degli ascoltatori hanno ancora un loro appeal ma bisogna saperle integrare in un palinsesto moderno e dinamico. Come? Provando magari a cambiare schema, dando spazio alla creatività e integrando queste azioni con i trend del momento.
Un evergreen dell’interazione
Tra le varie attività radiofoniche utilizzate nel corso degli anni per interagire con gli ascoltatori, quella dei giochi in diretta è una delle più sfruttate. I giochi alla radio sono utili da un lato per valorizzare le partnership commerciali, dall’altro per premiare la fedeltà degli ascoltatori e farli sentire parte della grande famiglia della radio. Giocando in diretta si dà spazio alla spontaneità, alle emozioni più semplici degli ascoltatori, alla possibilità di offrire al pubblico qualcosa che viene percepito come un plus.
Social media e partecipazione
Strumento potentissimo e sempre più utilizzato dalle emittenti radiofoniche è quello dei social network. Attraverso i social è possibile intercettare trend virali da prendere come spunto per il tema del giorno, ma soprattutto liberare la creatività per realizzare post, stories e reel per catturare l’attenzione di quella fetta di pubblico più smart e connessa. Sondaggi, contest e inviti all’azione da parte degli speaker sono molto efficaci per dare un volto alla radio e permettere agli ascoltatori di interagire nella maniera che preferiscono.
Non solo on air: l’importanza degli eventi dal vivo
Ultimo consiglio ma non meno importante, è quello di ricordarsi che il rapporto con il pubblico si costruisce e si porta avanti, quando possibile, anche dal vivo. Quante volte ribadiamo l’importanza per le radio locali di far sentire la presenza del marchio sul territorio? Lo ripetiamo ancora: organizzare eventi dal vivo è fondamentale per costruire la brand identity e fortificare il senso di community. Questo si trasforma anche in un ritorno di partecipazione e interazione in diretta. Il pubblico avrà ben chiara l’identità della radio, conoscerà i suoi protagonisti e avrà modo di abbattere quella barriera di imbarazzo iniziale che può verificarsi nel mandare un messaggio o un vocale, in nome di una volontà di esprimere vicinanza e partecipazione alla radio del proprio cuore.

Richiedi una consulenza radiofonica personalizzata
Hai bisogno di altri pareri e consigli per sviluppare a pieno la tua radio? Affidati a Consulenza Radiofonica, il nostro Staff metterà a punto una strategia su misura per la tua emittente. Scopri tutti i Servizi offerti dalla nostra realtà e non esitare a contattarci. Infine, per restare aggiornato sui temi legati all’universo radiofonico, resta sintonizzato sui contenuti del nostro blog.
I commenti sono chiusi.