A tutti sarà capitato di avere avuto, almeno una volta nella vita, quell’ansia da prestazione che fa capolino quando si deve sostenere un’interrogazione a scuola, una discussione in pubblico o, nel caso che più ci interessa, davanti al microfono prima di una diretta radiofonica.
A volte questa paura può trasformarsi in un limite che rischia di compromettere la performance di uno speaker o di rovinare un provino importante. Se gestita bene, però, l’ansia può essere elemento stimolante per permettere di aumentare la qualità della prestazione.
Ecco dunque alcuni consigli utili per gestire al meglio l’ansia da prestazione:
1. Respirare
Il primo consiglio è quello di iniziare a lavorare sulla respirazione. Respirare sia prima che durante un intervento in diretta aiuta infatti ad essere presente con il corpo e con la mente. Questo perché la respirazione attiva l’energia necessaria per concentrarsi e non farsi prendere dal panico. Fare ampi respiri aiuta inoltre a ridurre lo stress, visto che lo stato d’animo influenza il respiro e, viceversa, il modo di respirare influenza lo stato d’animo. Non da ultimo, fare delle pause nel discorso permette di prendere tempo per concludere le frasi in modo coerente e con il giusto tono vocaledi voce. Non dimentichiamo infatti di lavorare anche sull’impostazione della voce. La respirazione aiuterà sia ad acquisire una maggiore sicurezza, che a gestire il suono della voce con più padronanza.
2. Credere in se stessi
Spesso capita di non sentirsi all’altezza di fronte ad una situazione che ci spaventa. Se si tratta della prima volta che ci si trova davanti al microfono, o del primo provino importante per la radio dei nostri sogni, può succedere che la paura di non sentirsi abbastanza bravi rovini tutto. Brutta bestia la carenza di autostima, soprattutto perché questi pensieri negativi si alimentano di paura, e siamo noi stessi a nutrirli facendoli diventare quasi insormontabili dentro di noi. Se continuiamo a ripetere a noi stessi che non ce la faremo mai, che la nostra voce è orribile, che non siamo in grado di trovare le parole giuste, allora rischiamo davvero di fallire. Il modo per portare gli ascoltatori ad apprezzare la nostra bravura, è quello di credere in primis in noi stessi. Se ci convinciamo di essere capaci di realizzare un buon intervento in diretta, allora sarà più facile che anche chi ci ascolta sarà portato a pensarlo.
3. Trasformare la paura in eccitazione
Partiamo dal presupposto che essere emotivi non significa essere deboli, anzi. La paura può essere sfruttata a proprio vantaggio se trasformata in eccitazione. Non si tratta quindi di diventare delle persone fredde, prive di ogni paura. Al contrario, si tratta di imparare ad incanalare la paura in quella preziosa energia che ci permette di credere veramente in ciò che diciamo. Se l’argomento verrà trattato con emozione, quella stessa emozione arriverà dritta al cuore di chi ascolta. Decisamente una carta vincente in ambito radiofonico.
4. Prepararsi al meglio
Tutti i più bravi speaker sanno che è importante preparare gli interventi in anticipo. Spesso si tende a pensare che si è bravi solo se si è capaci di improvvisare tutto, ma la verità è che per realizzare un talk “perfetto” ci vuole tanto studio e lavoro alle spalle. Certo, chi appare spigliato e naturale davanti al microfono sicuramente ha una marcia in più, ma è pur vero che la naturalezza si può anche acquisire con il tempo, soprattutto quando si conosce a menadito l’argomento di cui si parla. Non si tratta di imparare tutto a memoria, ma di prepararsi bene il discorso strutturando l’intervento secondo alcuni punti. L’importante è sapere di cosa si vuole parlare, da dove cominciare, come sviluppare l’argomento e come concludere. Se si è padroni della materia, anche nei momenti di black out si potrà evitare di arrampicarsi sugli specchi e finire il talk in modo adeguato. Quindi la parola chiave per allontanare l’ansia da prestazione è esercizio, esercizio, esercizio!
5. Aggiungere personalità
Ultimo ma non meno importante, il consiglio per rendere innocua l’ansia da prestazione è concentrarsi sulla propria personalità. Se siamo capaci di far trasparire chi siamo, allora non dovremo avere paura di parlare di qualcosa che non ci appartiene. Essere personali, aggiungere un aneddoto, ridere quando ci scappa da ridere, sono tutte cose che aiutano a sentirsi a proprio agio davanti al microfono e simpatizzare con gli ascoltatori. Nessuno ha voglia di sentire parole che non siano autentiche, qualcosa alla quale non crede nemmeno il conduttore. Quindi il trucco è far fuoriuscire la propria personalità e rendere unici i propri interventi!
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