Risate, irriverenza e sport: Mai stati lì il programma calcistico della tifoseria più bella degli ultimi anni.

Chi mi conosce sa che adoro poche cose nella vita. Le mie passioni sono il collezionismo, la buona tavola, la radio (che quasi 25 anni fa è diventava ed è ancora il mio lavoro) e da qualche anno la squadra della mia città. Attenzione: io vivo a Roma da tredici anni e ho lasciato la mia città natale nel 2003; mentre la capitale non la lascerei mai. Sono giallorosso a modo mio, infatti anche noi tifosi del Benevento, tra i vari soprannomi, abbiamo i “GIALLOROSSI”. Non sono lupacchiotto ma uno stregone, un sannita DOC come l’Aglianico o la Falanghina di quelle zone e da cinque anni ho scoperto una folle passione sportiva per il Benevento Calcio da ben prima della storica promozione in A. Non perdo una partita e appena posso vado allo stadio in curva con mia moglie.
Combinare due delle mie passioni sembrava impossibile. Invece ci sono riusciti i ragazzi di “MAI STATI LI’”, un programma radiofonico (con relativa pagina Facebook) di Radio Città, una delle emittenti di Benevento per la quale ho avuto il piacere di lavorare a metà degli anni ‘90.
Chi sono le persone dietro il progetto “MAI STATI LI’”?
Andrea de Longis, Gerado Dello Iacovo e Massimiliano Mogavero: tre folli amanti della Strega e della sua tifoseria con la passione per la radio. Tre VILLANZONI, come si definiscono. A loro si aggiunge il direttore Mario La Monaca, fulcro della trasmissione.
Il programma nasce ufficialmente il 30 gennaio 2012 e il nome deriva dal sogno fino ad allora mai realizzato di una intera città: la serie B, conquistata solo nel 2016 dopo 87 anni di storia del club.

“Mai Stati Lì” era un programma basato sul sano sfottò tra tifoserie. Le prese in giro, i cori puliti e mai volgari subìti dal popolo sannita o urlati agli avversari; questa l’anima del programma, un progetto unico che parlava al tifoso anche scostandosi da quello che è puramente il calcio.
In cosa differiva la vostra trasmissione?
Lavoravamo per il tifoso essendo noi stessi sostenitori della Strega, appassionati che compravano Super Tifo. Abbiamo seguito le trasferte in serie D e in lega Pro, incarnavamo la pancia della piazza sannita. Spesso, nelle nostre puntate, ci siamo anche scontrati con la società per scelte non condivise. Basti pensare alle battaglie sostenute a favore della maglia per farla ritornare alle classiche strisce giallorosse. Molti ci criticavano accusandoci di minare il clima sportivo, ma tanti ci lodavano perché cercavamo di cambiare il sistema.
La pagina Facebook legata al programma fa 20mila like: un numero impressionante per una città con poco più di 60mila abitanti. Qual è un aneddoto curioso che vi è capitato sui social e quale durante trasmissione?
Tra i più curiosi va menzionato quello legato alla questione Vacca, giocatore cresciuto nella squadra sannita e poi ceduto al Foggia in modo non proprio “esemplare”. Vacca pubblicò su Facebook le foto dei suoi Rolex definendo i tifosi giallorossi “poveracci” in quanto non potevano permettersi quei tipi di orologi. La risposta della piazza fu unica. Con massimo spirito goliardico invitammo i nostri utenti a inviare le foto degli orologi da polso. 16Arrivò di tutto: orologi presi con i punti delle merendine, qualche foto del campanile della chiesa madre della città e anche orologi tatuati a penna sulle braccia! La pagina ha spesso coinvolto i propri utenti in situazioni di questo tipo. Ma la “rubrica” più curiosa di questi anni è stata “La Telefonata a Zocxxxa Morta”: con tutto il meglio dell’improvvisazione che ne può derivare, chiamavamo un’attività situata nel luogo dove il Benevento avrebbe sostenuto la gara il weekend successivo. Indimenticabile la telefonata a una Tv privata di Cesena dove abbiamo trovato colleghi che hanno saputo stare al gioco. Li accusavamo di essere stati razzisti nei confronti della tifoseria avellinese (altra compagine non ben vista dal tifo beneventano). Addirittura un ristoratore di Carpi coinvolto in uno scherzo voleva ospitare tutti i 200 tifosi in trasferta. Per quel che riguarda la trasmissione in radio, il momento più toccante è stata la diretta con l’ex capitano e bandiera sannita Carmelo Imbriani prima della sua definitiva scomparsa. Lo avevamo sentito al suo ritorno a casa dopo aver passato il momento che credevamo essere il più critico per la sua salute. Per noi conduttori e per tutta la tifoseria che ci seguiva è stato un onore e un piacere ineguagliabile.
Perché a fine estate 2018 avete deciso di interrompere, dopo 6 anni, questa avventura in radio?
Abbiamo sempre spinto al massimo questa trasmissione. Lo abbiamo fatto anche nei momenti dove era impossibile far sorridere il tifoso: un punto dopo 14 giornate nello scorso campionato sono difficili da spiegare, le finali playoff perse all’ultimo minuto non sono cose che mettono di buon umore; ma il nostro impegno era comunque prendere tutto in modo ridanciano. Non avremmo mai pensato di commentare le avventure del Benevento in serie A. Per noi era già un miracolo la B. Il nostro rimane lo spirito dei tifosi, non da esperti del settore. E oggi forse questa spinta viene a mancare. Tenere in piedi una trasmissione che della risata fa il suo modus operandi non è stato facile, per questo abbiamo preso la decisione di non proseguire. I nostri ascoltatori sono stati abituati ad avere un prodotto che andava a “mille all’ora”. Se dobbiamo andare sotto questa soglia preferiamo fermarci, riflettere e capire cosa fare.
Quindi c’è la speranza di un ritorno in onda?
La porta l’abbiamo lasciata socchiusa.
E allora, da appassionato di radio e del Benevento Calcio, spero di risentire in onda quanto prima Mai Stati Lì.
Grazie Villanzoni!
Post a cura di Alfredo Porcaro per Consulenza Radiofonica – La Professionalità On Air!
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