Il cuore di un’emittente è la sala dove si svolge la diretta e al centro di esso c’è un programma di automazione radiofonica. Tutto il flusso di lavoro di una radio, infatti, passa attraverso gli strumenti di gestione della messa in onda. Immaginiamo una nuova realtà in via di costruzione o di cambiamento, piccola o grande che sia. Una volta stabilito un budget per le attrezzature della diretta, il passo successivo sarà decidere il software attraverso cui governare la regia.
Oggi come oggi, le necessità di una radio sono tutto sommato standard. Serve poter gestire un archivio musicale, l’editing, la messa in onda manuale ed automatica, l’acquisizione e trasmissione di news e rubriche.
I programmi più utilizzati nei network
Ci sono programmi di automazione che vengono impiegati nei network radiofonici, dotati di flessibilità e funzionalità. Tali software sono facilmente utilizzabili anche dagli speaker, quando serve (ad esempio, durante le programmazioni notturne).
Tra i più conosciuti ci sono i prodotti della RCS, in particolare Master Control usato da RDS. Altre emittenti nazionali usano software come Zenon Media impiegato ormai da circa sei anni dal gruppo Kiss Kiss, o Netia da Radio Rai.
Molto flessibile anche Dalet, utilizzato da Radio Deejay, Radio Capital, Radio Italia e Radio 24. È una regia automatica che consente di gestire diretta, post-produzione, splittaggi e satelliti.
C’è poi DJ Pro, della Axel Technology. Lo si trova a Radio 105, Radio Montecarlo e in molte tra le realtà locali più affermate.
Automazione nelle realtà locali
Nell’ambito delle radio locali di piccola e media grandezza, due sono i programmi più utilizzati: Xautomation e MB Studio. Entrambi non richiedono particolari requisiti di sistema, possiedono interfacce user-friendly, permettono la gestione dello streaming. In più, sono disponibili in diverse versioni, che coprono tutta una gamma di esigenze. Dalla neonata web-radio, all’emittente FM con un canale TV-radio, c’è una versione per tutti.
Entrambi i programmi hanno recentemente introdotto novità che consentono la gestione di una radio completamente da remoto. MBStudio Cloud Radio Automation e Inonda Live DJ non necessitano infatti un computer dedicato e una linea ADSL performante per garantire il funzionamento della propria radio. Permettono di collegare una sorgente (ad esempio un microfono), ed interagire con l’archivio della stazione in cloud.
Esiste poi una vasta gamma di programmi open-source, che garantiscono funzioni base all’utente, ma che possono essere adatte al neofita, che magari sta aprendo una web-radio. OpenBroadcaster, LiquidSoap, Airtime, Rivendell, solo per citarne alcuni.
Come scegliere?
In definitiva, più professionale è il sistema di automazione, maggiori saranno i costi. Molti programmi, infatti, girano su macchine dedicate, o necessitano di schede audio specifiche. Altre volte, sono venduti a prezzi base, ma poi ci si può trovare a pagare cifre considerevoli per interventi o ricambi. Discorso a parte meritano gli “aggiornamenti”, che spesso consistono semplicemente nelle chiavi per aggiungere nuovi brani musicali al programma o modificarne le impostazioni. Di conseguenza, l’eventuale editore si trova legato a doppio filo ad un sistema impostato per continuare a mungere il malcapitato utente negli anni futuri.
Come districarsi, dunque, in questa giungla di offerte e scegliere un sistema che garantisca le prestazioni adatte alle proprie esigenze? Come capire quale è il giusto rapporto qualità/prezzo? Affidarsi ad un professionista che sappia consigliare le migliori soluzione per gestire il centro nevralgico della propria radio (nonché i suoi aspetti tecnici ed artistici) è sempre la soluzione migliore.
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