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Servizi per gli artisti dello spettacolo: l’importanza di Esibirsi

today18 Marzo 2024

Sfondo

Orientarsi nel mondo dello spettacolo può essere molto complicato. Il settore in cui artisti, presentatori e operatori della radio lavorano offrendo la loro professionalità è in continua evoluzione e non tutti, datori di lavoro e lavoratori, conoscono regole e diritti, aspetti contrattuali e amministrativi. Agibilità, ricevute, buste paga e altri termini che solo nominandoli fan venire il mal di testa. Come gestire gli adempimenti fiscali e contributivi del proprio lavoro senza impazzire? In Italia da oltre vent’anni la cooperativa Esibirsi è la numero uno nella gestione amministrativa e previdenziale per i lavoratori dello spettacolo. Uno strumento utile per informarsi e lavorare in maniera trasparente e in regola. Ne abbiamo approfondito i vari aspetti con l’ideatore e amministratore, Giuliano Biasin.

Che cos’è Esibirsi e di cosa si occupa?

microfono liveLa cooperativa Esibirsi nasce il 26 febbraio 2002, inizialmente per andare incontro alle esigenze degli artisti emergenti. A quei tempi le cooperative che facevano servizio di regolarizzazione contrattuale, contributiva e fiscale per i lavoratori dello spettacolo avevano un costo che un emergente non riusciva sostenere. All’inizio ci occupavamo principalmente di loro, poi con gli anni abbiamo perfezionato i nostri servizi e la cosa bella, ora, è che abbiamo soci che fanno il karaoke nella pizzeria sotto casa una volta l’anno, ma anche artisti che fanno tournée mondiali. Tutti hanno accesso agli stessi servizi e la stessa qualità.

Attualmente Esibirsi è realtà più grande e rappresentativa in Italia, con 8450 soci attivi. Rappresentiamo un supporto per tutti gli artisti che, senza la necessità di aprire la partita iva, hanno la possibilità di gestire tutto ciò che riguarda le prestazioni artistiche attraverso i nostri servizi, ad un costo annuale di 70 euro. I soci hanno così alle spalle uno studio contabile, un consulente del lavoro, uno studio legale anche per la visione dei contratti e le consulenze legali, insomma tutto quello che altrimenti dovrebbero pagare singolarmente.

Quali sono le difficoltà che un presentatore o professionista radiofonico incontra più spesso?

Il mondo della radio e dello spettacolo presentano svariate sfaccettature. Chi possiede una partiva iva spesso fa fatica a trovare commercialisti o consulenti del lavoro che abbiano esperienza nel settore. Si parla di una gestione diversa da quella che è la classica gestione separata, tanto che siamo spesso noi a fare le consulenze per i commercialisti. D’altra parte capita che gli speaker abbiano un contratto di lavoro in radio, ma si ritrovano ad avere bisogno di un’assistenza quando vanno a fare delle serate o ad esibirsi al di fuori della radio. Anche chi ha una partita iva, però, può trovare fruttuoso usufruire della cooperativa.

Ci sono attività che vengono gestite con la partita iva ma che esulano dal campo delle prestazioni artistiche. Parlo ad esempio dell’attività di procacciamento degli sponsor, oppure quella organizzativa o consulenziale per la radio. In questo caso il consiglio è proprio quello di avere una doppia posizione: la partita iva per ciò che è extra spettacolo, ed essere soci della cooperativa per occuparsi della gestione della parte artistica. Il lavoratore decide quanto versare alla gestione separata e quanto all’ex Enpals, quindi al fondo lavoratori dello spettacolo. In questo modo ha delle possibilità in più rispetto a quelle che si hanno con la sola partita iva.

Il lavoratore può dunque dedicarsi al proprio lavoro senza doversi preoccupare degli aspetti burocratici e amministrativi?

fattura esibirsiSì, anche se qualcosina deve comunque fare. Il lavoratore deve segnalare determinate attività attraverso il portale della cooperativa. Abbiamo un’app attraverso la quale il professionista può fare, ad esempio, l’agibilità ex Enpals comodamente in tre click. Allo stesso modo, in maniera molto semplice, può inserire i dati di fatturazione alla fine dell’esibizione e creare una bozza di fattura che arriva direttamente in copia al cliente, quindi quest’ultimo può già liquidarla. Entro tre giorni può comunicare alla cooperativa se ci sono errori o modifiche da fare, dopodiché la cooperativa emette la fattura elettronica effettiva. Poi c’è tutta la parte contabile, ad esempio dei versamenti agli enti se ne occupa Esibirsi. Sottolineo anche che la cooperativa non trattiene nessuna percentuale per sé. L’introito per poter gestire tutti i servizi offerti sta solo nei 70 euro annui.

Spesso ciò che manca è una corretta informazione sui diritti del lavoratore…

staff esibirsiUna delle attività che svolgiamo da tanti anni è quella di informazione e formazione, verso soci e non. Stiamo per stampare la quarta edizione del Manuale per l’artista, ma teniamo anche workshop e seminari sia online che in presenza, in tutto il territorio nazionale. Cerchiamo di informare su ciò che riguarda i diritti del lavoratore dello spettacolo proprio per creare consapevolezza, prima di tutto agli stessi artisti che spesso sono i primi a non capire che si tratta di un lavoro.

Il concetto principale da capire è che quando c’è un’attività di intrattenimento e il pubblico è formato da fruitori di un’attività di lucro (ad esempio i clienti di un locale), chi si esibisce è a tutti gli effetti un lavoratore, e in quanto tale deve essere messo in regola. Ciò significa che in caso di controlli ci possono essere sanzioni per il committente, ovvero il datore di lavoro.

D’altra parte l’artista, che può essere esposto mediaticamente anche sui social o lavorando in radio, svolge attività di libero professionista e se non lo fa in modo regolare rischia di venire coinvolto in caso di controlli. A volte i gestori dei locali si premurano di mettere in regola il cameriere, quando le multe sono le stesse nel caso in cui ci fosse un presentatore, un dj o un musicista non in regola. In quel momento tutti i lavoratori sono alla pari, quindi anche le sanzioni sono le medesime.

Esibirsi è la realtà principale in questo settore. Qual è il motivo della sua continua crescita?

Sicuramente la consapevolezza dei diritti inizia a diffondersi e quindi c’è maggiore richiesta dei servizi che offriamo. È importante anche il passaparola, che nel nostro caso è molto positivo. Abbiamo avuto un ottimo riscontro anche dal lavoro che abbiamo fatto durante il periodo pandemico. Eravamo in prima linea nel cercare di tutelare i diritti e le esigenze dei lavoratori dello spettacolo in quel momento difficile. Inoltre facciamo parte del Coordinamento StaGe!, divenuto oggi anche associazione. Rappresenta piccole realtà del mondo dello spettacolo e noi abbiamo curato gli aspetti relativi ai lavoratori. Siamo diventati anche interlocutori del Ministero della Cultura, ci interfacciamo con gli enti e le istituzioni e questo ci dà grande visibilità.

Esibirsi presente anche a Sanremo, che esperienza è stata?

È il terzo anno che andiamo a Sanremo. Quest’anno abbiamo dato la possibilità a diversi artisti anche di potersi esibire in forma busker, ma davanti ad un pubblico di passaggio enorme. Dovevamo far esibire 25 artisti, alla fine ce ne sono stati 64, la richiesta era tanta ed era importante per noi dare loro questa possibilità.

Durante la settimana del Festival c’è stata anche l’occasione di partecipare ad un convegno ideato da Audiocop. alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura Gianmarco Mazzi. In quell’occasione sono intervenuto per portare all’attenzione alcune esigenze importanti dei lavoratori. Ho sottolineato la necessità anche da parte del Ministero di informare i lavoratori e i committenti del settore, ma anche gli enti. Quello che abbiamo chiesto è di fare informazione e formazione sia agli operatori che agli enti, cercando di individuare per ogni postazione una persona che sia formata nel modo corretto, per poter dare risposte alle imprese e ai lavoratori di tutta Italia.

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Scritto da: Elisabetta De Falco

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